Divorzio breve: I costi

 

divorzio-breve-costi-avvocato

Non sono solo i tempi ad essersi accorciati con la nuova legge sul divorzio breve, ma diminuiscono anche i costi con buona pace di tutti gli avvocati divorzisti d’Italia. Perché d’ora in poi non sarà più necessario recarsi dall’avvocato ma basterà presentare la domanda in Comune, come se fosse una semplice carta d’identità da rinnovare, con una spesa ridotta.

 

 

Divorzio breve, bastano 16 euro

I numeri dicono che i divorzi negli ultimi anni in Italia sono aumentati in maniera elevata e il trend è destinato a salire ancora di più adesso che saranno sufficienti 16 euro per definire le pratiche. Sono già centinaia le domande arrivate negli uffici dell’anagrafe comunale di tutta Italia, gli unici ad essere autorizzati per accettarle. Grazie al nuovo decreto legge infatti basterà presentarsi dal Sindaco del comune di residenza di uno dei due coniugi con il documento nel quale si dichiara di volersi dividere. I due coniugi dovranno firmare l’accordo e la dichiarazione davanti al sindaco (o ad un funzionario che ne faccia le veci), e questi li inviterà a ripresentarsi dopo 30 giorni per confermare la scelta. Ovviamente se non dovessero tornare, rimarrebbero a tutti gli effetti ancora marito e moglie.

 

 

Chi può presentare domanda per il divorzio breve e scontato

Tutti i coniugi interessati al divorzio breve in Comune potranno farlo sempre se rispetteranno alcune condizioni: in primis che non ci siano figli minori, figli maggiorenni incapaci (quindi sottoposti a tutela, curatela o amministrazione di sostegno) o portatori di handicap grave oppure ancora economicamente non autosufficienti. Inoltre serve che l’accordo non contenga patti di trasferimento patrimoniale, un esempio può essere l’uso della casa coniugale o l’assegno di mantenimento.

 

Quando si spende con l’avvocato

Se di mezzo ci sono i casi di cui sopra, a partire dai figli, trasferimenti immobiliari, assegni e case coniugali è necessario comunque l'avvocato ma non sarà necessario definire la causa in tribunale, a patto che l’accordo non contenga clausole particolari o contrarie ai diritti e agli interessi dei figli (nel qual caso i documenti verranno inviati in tribunale). Ovviamente in questo caso i costi e le tariffe salgono e possono partire da un minimo di 700-800 euro a testa per un divorzio consensuale, fino a 10.000 euro quando non ci sia accordo.

Solitamente le tariffe praticate dagli avvocati divorzisti residenti al nord Italia (Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Verona, Brescia, Padova, Venezia, Trieste, Prato, ecc.) differiscono leggermente in media da quelle praticate dai legali con residenza al sud e centro (Roma, Napoli, Palermo, Catania, Bari, Messina, Taranto, Cagliari, ecc.).