Divorzio consensuale: procedura semplificata della “Legge breve”

 

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Grazie al decreto cosiddetto ‘sblocca Italia’ (D.L. n. 132 del 12 settembre 2014) il divorzio consensuale (o congiunto) oggi si può ottenere in tempi brevi (anche dopo pochi giorni), ridotti dalla procedura semplificata. Tutto questo è possibile perché basta formalizzare l’accordo di negoziazione assistita da un avvocato divorzista (sottoscritto da entrambi i coniugi), presentare domanda in forma di ricorso e prendere parte ad un’unica udienza in Tribunale.

In pochi giorni, l’avvocato formalizzerà l’accordo per, poi, trasmetterlo al Comune di competenza, lo stesso in cui il matrimonio è stato iscritto.

E’, soprattutto, la brevità della procedura che riduce i costi dell’operazione rispetto al vecchio sistema in tribunale.

Il decreto n. 132, convertito nelle “legge sul divorzio breve” n. 55 del 6 maggio 2015, ha adeguato il “divorzio all’italiana” dalle tempistiche record (in termini di lungaggini) agli standard europei.

 

 

Cos’è il divorzio consensuale

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Il divorzio consensuale, come suggerisce il nome, prevede il consenso di entrambi i coniugi tramite negoziazione assistita dai rispettivi avvocati.

E’, a tutti gli effetti, un atto di scioglimento dei vincoli matrimoniali determinato dal consenso dei coniugi che hanno raggiunto un accordo sugli aspetti essenziali che coinvolgono gli effetti del divorzio stesso: gli aspetti economici, personali, patrimoniali così come l’affidamento dei figli,  gli assegni di mantenimento, l’assegnazione della casa.

Mentre, in passato, i coniugi potevano essere assistiti dallo stesso avvocato in tribunale, con l’attuale procedura di divorzio consensuale ogni coniuge deve avere il suo legale per essere tutelato, proprio in assenza di controllo da parte del giudice.

Nei casi di separazione consensuale, bastano 6 mesi di non convivenza a partire dalla separazione stessa per richiedere ed ottenere lo scioglimento definitivo del matrimonio ovvero il divorzio.

Se la richiesta di divorzio consensuale parte da due coniugi che hanno trovato un accordo su tutto, la procedura risulterà ancora più veloce e consisterà in una sola udienza in tribunale cui seguirà la pubblicazione della sentenza di divorzio dopo sei mesi.

 

Divorzio consensuale di coppie con figli

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Il divorzio consensuale diventa una questione delicata in presenza di figli.

In fase di negoziazione, una particolare clausola prevede l’importanza di dichiarare che il figlio minore trascorra tempo sufficiente con i genitori. 

Se i coniugi hanno figli minori, maggiorenni incapaci oppure economicamente non autosufficienti o portatori di grave handicap, l’accordo raggiunto tramite negoziazione assistita da avvocato deve essere inviato al Procuratore della Repubblica del tribunale di competenza entro il termine di 10 giorni.

Il Procuratore sarà tenuto a verificare se l’accordo sia stato raggiunto considerando l’interesse dei figli al fine di poter autorizzare l’accordo stesso.

Procederà, quindi, a trasmetterlo al Presidente del Tribunale entro 5 giorni affinché questi possa fissare l’udienza per la comparizione delle parti nel giro di 30 giorni.

L’accordo potrà essere inviato al Procuratore per ottenere il nullaosta solo in assenza di figli minori, maggiorenni incapaci o portatori di grave handicap.

 

 

Quando è possibile il divorzio consensuale senza avvocato

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E’ possibile procedere sia con la separazione consensuale sia con il divorzio consensuale rivolgendosi direttamente al sindaco del Comune in cui è iscritto il matrimonio oppure al sindaco del Comune di residenza di uno dei coniugi in determinate circostanze che escludano, ad esempio, patti di trasferimento patrimoniale. Questi ultimi possono essere sottoscritti solo in fase di negoziazione assistita dagli avvocati di entrambe le parti.

Procedere con il divorzio consensuale senza il supporto di un avvocato significa rinunciare alla possibilità di consultarsi con un professionista per ottenere suggerimenti importanti, il controllo sulla sua validità, consigli sulle scelte migliori da fare.

Risulta impossibile fare a meno dell’avvocato nel caso in cui i due coniugi non riescano a trovare un accordo: in tal caso, la mediazione di un legale diventa indispensabile.

 

La procedura

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Il divorzio consensuale, molto più rapido, semplice ed economico rispetto a quello giudiziale, viene avviato con la presentazione (in forma di ricorso) della domanda al tribunale da parte dei due coniugi.

 

La domanda di ricorso deve contenere gli elementi essenziali per renderla valida ovvero:

  • Fatti ed elementi di diritto su cui si basa la richiesta di scioglimento del matrimonio;

  • L’esistenza di figli;

  • Le condizioni dei figli ed i rapporti economici con essi.

 

Alla domanda vanno allegati:

  • Le dichiarazioni dei redditi più recenti dei coniugi;

  • L’atto di matrimonio rilasciato dal Comune dove è stato celebrato;

  • Lo stato di famiglia;

  • Il certificato di residenza dei due coniugi.

 

Dopo la presentazione del ricorso, i due coniugi saranno chiamati a comparire personalmente davanti al giudice per il tentativo di conciliazione.

Il Tribunale, dopo aver verificato che la richiesta dei coniugi non sia contraria all’interesse dei figli, in caso positivo pronuncerà la sentenza di divorzio, mentre in caso negativo nominerà il giudice istruttore chiamato ad accertare la legalità delle condizioni stabilite dall’accordo raggiunto dai coniugi.