Avvocato divorzio breve

 

avvocato-divorzio-breve

Ora che il divorzio breve è legge e che molti italiani da fino maggio 2015 possono accedere ai vantaggi economici e tempistiche che rappresenta, la figura dell’avvocato non è comunque destinata a sparire. Perché esistono casi precisi nei quali la sua presenza è necessaria per il buon fine della causa, anche se con un accordo veloce tra le controparti si può comunque risparmiare decisamente.

 

 

I casi in cui serve l’avvocato nel divorzio breve

Anzitutto la presenza di un avvocato che assista uno dei due coniugi in presenza di figli minori, figli maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave ma anche con figli di età inferiore ai 26 anni economicamente non autosufficienti. In più se di mezzo ci sono case coniugali, trasferimenti immobiliari o altri interessi economici anche in questo caso serve la presenza di un bravo legale anche se non sarà necessario definire la causa in tribunale, sempre che l’accordo non contenga clausole particolari o contrarie ai diritti e agli interessi dei figli.

E ancora, l’avvocato divorzista è richiesto in caso di negoziazione assistita (un legale per parte) che porta ad una soluzione consensuale. Una volta raggiunto l’accordo, sarà sufficiente trasmetterlo  al Procuratore della Repubblica che lo esaminerà e darà il via libera trasmettendolo all’ufficiale dello stato civile.

In questo caso il compenso per l’avvocato è regolamentato da una precisa tabella che prevede un compenso che parte da un minimo di 1.654 euro e un massimo di 5.954 euro sempre che tra le parti non siano state pattuite cifre diverse. Se invece il Procuratore della Repubblica valuta che l’accordo non risponda all’interesse dei figli, le parti saranno convocate dal Presidente del Tribunale e quindi il compenso andrà da un minimo di 4.500 euro ad un massimo poco superiore ai 19 mila euro.

 

 

Cosa comprende il compenso del legale nel divorzio breve

Il decreto Bersani ha in realtà introdotto la possibilità per gli avvocati divorzisti di stabilire liberamente con i propri clienti la loro parcella e questo vale anche in caso di pratiche per il divorzio breve. Nella  parcella comunque devono essere indicate le spese, gli onorari (il lavoro intellettuale dell’avvocato) e costi per i diritti, ossia il compenso relativo all’attività materiale dell’avvocato. I due coniugi che si separano consensualmente partecipano al pagamento del legale in egual misura, ma per chi non può permettersi il miglior avvocato è previsto il gratuito patrocinio.

 

Avvocati divorzio breve Italia

Roma

Milano

Napoli

Bari